di Yosetta De Leo

uomo-casalingo1

Quante di noi, dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, la sera non vorrebbero rientrare a casa e trovare una persona speciale che ci accolga con un sorriso rassicurante e la cena pronta? Non è un sogno ma una realtà che si sta diffondendo anche nel nostro Paese.

Stiamo parlando dell’uomo casalingo, definito dall’Asuc (l’associazione degli uomini casalinghi) «colui che decide con serenità di dedicarsi alle attività domestiche, riscoprendo il piacere di vivere in famiglia». Sono numerosi oggi gli iscritti all’associazione che ha sede in provincia di Lucca. Sintomo dei tempi che cambiano. La società patriarcale, basata su lui che lavora e lei che sta a casa ad accudire la famiglia (altro…)

di Valeria Zingale

new-barbieHa 50 anni ma non li dimostra. Barbie, la bambola che ha fatto giocare intere generazioni, il prossimo 9 marzo compirà mezzo secolo. Creata nel 1959 da Ruth Handler, moglie di uno dei fondatori del colosso americano di giocattoli Mattel – che ebbe l’ispirazione vedendo giocare la figlia Barbara con pupazzi di carta ai quali assegnava ruoli da adulti – Barbie venne presentata per la prima volta alla fiera dei giocattoli di New York. Indossava un costume zebrato bianco e nero. Fu boom di vendite: 350 mila esemplari in un anno. Milioni di bambine sparse in tutto il mondo sono cresciute con lei, hanno sognato per la sua storia d’amore con Ken. I maggiori stilisti internazionali, da Giorgio Armani a Versace, da Burberry a Christian Dior hanno creato abiti per lei. Ha venduto un miliardo di esemplari ma oggi, a 50 anni dalla sua nascita, le cose non vanno più così bene. La Barbie ha perso il primato di vendite. La richiesta rallenta, meno cinque per cento.

La concorrenza è spietata. Sono apparse le Winx e le Bratz. Proprio contro queste ultime si è da poco conclusa una vicenda giudiziaria per spionaggio industriale. Il caso era scoppiato nel 2004,

(altro…)

di Lucrezia Zingale

25_pensione«Mantenendo in vigore una normativa in forza della quale i dipendenti pubblici hanno diritto a percepire la pensione di vecchiaia a età diverse a seconda che siano uomini o donne, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi di cui all’art. 141 CE» così conclude la quarta sezione della Corte di Giustizia Europea con la sentenza 13 novembre 2008.

In realtà la Corte non colpisce l’intero sistema pensionistico italiano, ma si pronuncia solo sul sistema dei dipendenti pubblici, ossia su quello dei dipendenti pubblici che beneficiano del regime pensionistico gestito dall’INPDAP, che costituiscono una categoria particolare di lavoratori. (altro…)