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Non vi è carenza di potere di procedere al fermo, da parte del concessionario delegato alla riscossione, in mancanza del regolamento di cui al comma 4 dell’art. 86 del d.P.R. n. 602 del 1973.

Una recentissima sentenza delle Sezioni Unite ha, infatti, chiarito che “la norma di interpretazione autentica dettata dall’art. 3, comma 41, del decreto-legge n. 203 del 2005 ha chiarito la portata precettiva dell’art. 86 del d.P.R. n. 602 del 1973, precisando che, fino all’emanazione del decreto ministeriale di attuazione previsto dal comma 4 dello stesso art. 86, il fermo ben può essere eseguito dal concessionario sui veicoli a motore nel rispetto delle disposizioni, relative alle modalità di iscrizione e di cancellazione ed agli effetti dello stesso, contenute nel decreto del Ministero delle finanze 7 settembre 1998, n. 503”.

Nei c.d. mutui ad ammortamento, la formazione delle rate di rimborso, nella misura composita predeterminata di capitale ed interessi, attiene alle mere modalità di adempimento di due obbligazioni poste a carico del mutuatario, che sono oimagesntologicamente distinte e rispondono a finalità diverse. Il fatto che nella rata esse concorrano, allo scopo di consentire all’obbligato di adempiervi in via differita nel tempo, non è dunque sufficiente a mutarne la natura né ad eliminarne l’autonomia.

Può dirsi ormai consolidato il principio secondo cui ai contratti di mutuo bancario ordinario sono applicabili le limitazioni previste dall’art. 1283 c.c., con la conseguenza che la banca mutuataria non può pretendere il pagamento degli interessi moratori sul credito scaduto per interessi corrispettivi.

Invero, con l’entrata in vigore del t.u.b, la struttura del credito fondiario ha perso quelle peculiarità nelle quali risiedevano le ragioni della sua sottrazione al divieto di cui all’art. 1283 c.c..

Va pure esclusa la vigenza in materia di un uso normativo, preesistente all’entrata in vigore del codice civile, che deroghi alla citata disposizione.

DEROGA

La deroga al disposto dell’art. 1283 c.c. è consentita in relazione a tutti i contratti di mutuo bancario, ma solo in base ad apposita pattuizione anteriore al sorgere del credito per interessi.

 

 

Se vuoi informazioni scrivi a lucreziazin@gmail.com

Il 24 febbraio 2012 è stata approvata la graduatoria dei progetti presentati a seguito dell’“Avviso per il finanziamento di iniziative specialistiche a carattere formativo per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche finalizzate a qualificare e aumentare la presenza e la partecipazione delle donne nella vita attiva”,  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 90 del 1° agosto 2011. Il progetto presentato dall’Università di Messina e coordinato dalla Prof.ssa M. Antonella Cocchiara si è collocato al secondo posto.

di Valeria Zingale

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Un dispositivo satellitare per proteggere le donne dai rischi che si incontrano sulle strade: incidenti, guasti meccanici, aggressioni e atti di violenza. È la “scatola rosa” promossa dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale, col supporto del Ministero per le Pari opportunità e del Comune di Roma. Dopo Milano, la sperimentazione è partita anche nella Capitale, per 1.000 guidatrici scelte tra le residenti dei quartieri più a rischio, ma sono numerosi i comuni di tutta Italia che ne hanno fatto richiesta(altro…)

di Valeria Zingale

new-barbieHa 50 anni ma non li dimostra. Barbie, la bambola che ha fatto giocare intere generazioni, il prossimo 9 marzo compirà mezzo secolo. Creata nel 1959 da Ruth Handler, moglie di uno dei fondatori del colosso americano di giocattoli Mattel – che ebbe l’ispirazione vedendo giocare la figlia Barbara con pupazzi di carta ai quali assegnava ruoli da adulti – Barbie venne presentata per la prima volta alla fiera dei giocattoli di New York. Indossava un costume zebrato bianco e nero. Fu boom di vendite: 350 mila esemplari in un anno. Milioni di bambine sparse in tutto il mondo sono cresciute con lei, hanno sognato per la sua storia d’amore con Ken. I maggiori stilisti internazionali, da Giorgio Armani a Versace, da Burberry a Christian Dior hanno creato abiti per lei. Ha venduto un miliardo di esemplari ma oggi, a 50 anni dalla sua nascita, le cose non vanno più così bene. La Barbie ha perso il primato di vendite. La richiesta rallenta, meno cinque per cento.

La concorrenza è spietata. Sono apparse le Winx e le Bratz. Proprio contro queste ultime si è da poco conclusa una vicenda giudiziaria per spionaggio industriale. Il caso era scoppiato nel 2004,

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