Vita di coppia


Riceviamo e pubblichiamo:

“La fantasia per dire No alla violenza contro le donne e agli stereotipi di genere”: esprimiamoci attraverso l’arte

Messina – L’iniziativa, che ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e in particolar modo gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado sul fenomeno della violenza di genere, si inserisce nell’ambito del progetto RAVONA – Rete antiviolenza nazionale.

La Campagna vede la promozione di un concorso indirizzato ai giovani messinesi dai 15 ai 20 anni, ai quali verrà richiesto di scrivere un testo breve o poetico (racconto, piece teatrale o poesia) o di produrre un elaborato artistico (pittura su tela, fotografia a colori o in bianco e nero, logo grafico stilizzato, ect) nonché di realizzare un prodotto multimediale di 60 secondi (videoclip o cortometraggio o spot pubblicitario) sul tema in questione. (altro…)

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Angela è italiana. Ha perso il lavoro, il marito lavora in una cooperativa ma per il momento non lo chiamano più, non ci sono commesse. Hanno due figli e il terzo in arrivo. Un’altra bocca da sfamare. Ma come si fa a mettere al mondo un altro figlio quando non si hanno soldi per pagare il mutuo o si stenta a fare la spesa al fine settimana? Così Angela si è presentata in ospedale, per abortire. Elena invece è una ragazza extracomunitaria, sulla trentina, ha già un figlio, è incinta ma il compagno l’ha abbandonata. E lei si trova in una grossissima difficoltà, le sue condizioni economiche sono disastrose. Altra storia. Due minorenni, lei incinta e lui che vorrebbe fare il papà. Ma i genitori della ragazzina l’hanno già portata in ospedale: non ce la fanno a crescere un altro bimbo.

La lista è lunga ma le storie di vita drammatiche si ripetono. Un fenomeno che fa paura perché è in continuo aumento, complice anche la crisi. Protagoniste donne che vorrebbero tenersi il bambino, ma rinunciano per far quadrare i conti. A volte. A volte no. Quando riescono a trovare una mano tesa che fa intravedere uno spiraglio. Nei Cav, i centri di aiuto alla vita, per esempio, ci sono operatori che ascoltano i guai ma tentano anche di risolverli. E dove non arriva lo Stato ci sono loro. Una donna che rinuncia all’aborto, per esempio, viene aiutata in diversi modi. Economicamente, intanto. Almeno 160 euro al mese per 18 mesi, sei mesi prima e un anno dopo la nascita del bambino. Ma viene aiutata anche per la spesa,  (altro…)

di Valeria Zingale

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Matrimonio si? Matrimonio no? Sono sempre più numerose le coppie siciliane che prediligono la convivenza. Un banco di prova importante. Poi prendono in considerazione il matrimonio e, molto spesso, scelgono quello civile. La Sicilia cambia. Certo è, che i tempi non sono più quelli di una volta e l’età media del matrimonio si è allungata, e di molto. Per gli uomini è di 31 anni, per le donne è di 28. La novità è che in Sicilia ci si sposa sempre di meno. Dal 2005 il tasso di nuzialità è fermo al 4,8%.

Al matrimonio in Chiesa si preferisce il rito civile, che ha superato la soglia del 21%. Le convivenze, intanto, aumentano a passo spedito.  (altro…)

di Yosetta De Leo

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Quante di noi, dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, la sera non vorrebbero rientrare a casa e trovare una persona speciale che ci accolga con un sorriso rassicurante e la cena pronta? Non è un sogno ma una realtà che si sta diffondendo anche nel nostro Paese.

Stiamo parlando dell’uomo casalingo, definito dall’Asuc (l’associazione degli uomini casalinghi) «colui che decide con serenità di dedicarsi alle attività domestiche, riscoprendo il piacere di vivere in famiglia». Sono numerosi oggi gli iscritti all’associazione che ha sede in provincia di Lucca. Sintomo dei tempi che cambiano. La società patriarcale, basata su lui che lavora e lei che sta a casa ad accudire la famiglia (altro…)

di Valeria Zingale

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Le donne amano essere corteggiate. Questo lo si sapeva già. Il corteggiamento richiede tempo e pazienza. Anche questo non è nuovo. Secondo uno studio dell’University College di Londra, pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Theoretical Biology, le donne allungano i tempi per studiare al meglio le caratteristiche del corteggiatore ed evitare di compiere scelte affrettate.

“Un corteggiamento più lungo – spiega il professor Robert Seymour, che ha guidato la ricerca – è un modo per la donna di acquisire maggiori informazioni sull’uomo. Prolungare questa fase, infatti, permette di ridurre le possibilità di instaurare una relazione con un cattivo compagno”. Lo studio del college londinese ha utilizzato un modello teorico basato sulla teoria del gioco. I ricercatori si sono chiesti: “Perché persone e animali non accelerano le cose riducendo i costi del corteggiamento”? In fondo, ai fini dell’evoluzione, sarebbe stata la soluzione più semplice. Ma non la più “intelligente”  (altro…)

di Valeria Zingale

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Più le donne si sentono attraenti, più sono inclini al tradimento. Sembrerebbe un luogo comune, eppure è quanto emerge da una ricerca dell’Università del Texas. Secondo il gruppo di psicologi sarebbe l’alto livello di estradiolo il responsabile di una maggiore disinvoltura femminile. L’ormone estrogeno prodotto dalle ovaie – che secondo lo studio favorisce un generoso decolté, una vita sottile ed un volto asimmetrico – contribuisce a far sentire le donne più belle e desiderabili e le induce a tradire il proprio partner per ricercare relazioni più appaganti. «La consapevolezza di essere attraenti – ha spiegato la ricercatrice Kristina Durante – crea aspettative superiori alla media e quindi difficili da soddisfare».

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